Allergia l’unica patologia che se ne infischia della legge sulla privacy. Mentre, infatti, una malattia cardiaca, reumatologica, oncologica resta nelle segrete della persona che ne è affetta, l’allergia fa sfoggio di sé davanti a chiunque.
Basta l’arrivo della primavera per iniziare a vedere occhi molto arrossati, sentire sequele di starnuti, il rumore incessante e disturbante del “tirar su con il naso”, quello sordo simile a una deglutizione forzata legata al tentativo di “grattarsi la gola” o quel abbaio soffocato non dovuto a un pelosetto ma alla così detta “tosse canina” tipica del soggetto allergico.
Per non parlare del fastidioso prurito sulla pelle che talvolta porta a escoriazioni. Insomma, tutta quella serie di palesi indicazioni che ci conducono alla classica domanda:” ma sei allergico”? con l’altrettanto sconfortante risposta del malcapitato che esclama: “E’ così evidente?”
“Elementare!” Direbbe Watson
L’Allergia una vera patologia
Quello che appare meno scontato, invece, è l’assenza di propensione a risolvere la patologia, ovvero a curarla. Piuttosto la persona allergica si adegua a tutte quelle indicazioni che riceve o legge a destra e manca e che la portano a comportamenti davvero limitanti.
Pensiamo, ad esempio, alle prime indicazioni che il medico di base o il pediatra forniscono a chi si rivolge a loro per cercare di migliorare la situazione.
“La prima cosa da fare è cercare di non entrare in contatto con l’allergene incriminato!
“Lapalissiano ” direi.
Il salasso economico
Ma questo significa che se siamo allergici alla polvere, dobbiamo eliminare le tende e i tappeti dalle nostre case, i vari peluche, acquistare filtri speciali per l’acaro, acquistare coprimaterassi e copri cuscini anti –allergici. Prediligere divani di pelle a quelli di stoffa.
In soldoni un vero e proprio salasso economico che diventa assolutamente inutile quando varchiamo la soglia della nostra casa “Bunker” per andare nel mondo e confrontarci con la natura che ci circonda.
Strategia NON Tattica
Cercare di evitare l’allergene è sicuramente una tattica possibile ma risulta non FACILE e soprattutto non è una STRATEGIA valida.
Evitare qualcosa significa privarsi, cancellarlo dalla propria vita, annullarlo.
Ma se la cancellazione riguarda i giardini, i parchi, i prati, i fiori, le corse all’aria aperta, i cani, i gatti, le attività sportive, che resta della nostra QUALITA’ di vita? Del nostro BENESSERE?
Curare l’Allergia
Essere allergici NON E’ una CONDANNA ma una patologia che possiamo superare o meglio trasformare definitivamente. L’Allergia va CURATA e questo significa modificare la reazione del nostro sistema immunitario che si dimostra poco tollerante senza motivo, verso alcuni elementi generalmente innocui.
Certo, la durata della terapia desensibilizzante, che è l’unica realmente curativa, è lunga rispetto ai tempi cui siamo generalmente abituati.
Ma è anche vero che adottare la tattica dell’evitazione dell’allergene, ci costringe a quest’ attenzione per tutta la durata della nostra vita e se siamo fortunati significa circa 80 anni.
La cura per la terapia desensibilizzante ha, invece, una durata di soli 3 anni; periodo nel quale devo prestare attenzione ad assumere il prodotto costantemente, unico sforzo richiesto per star bene definitivamente.
Quindi 3 anni verso 80, 1080 giorni verso 28.800 giorni, 25.920 ore verso 691.200 ore.
Insomma SOLO 3 anni di costanza di assunzione della terapia per poter scrivere nei segni particolari : EX ALLERGICO.
Il miglior investimento che possiate fare nella vita.
